I casi di tumori in Italia sono in costante aumento: nel corso del 2022 si stima che vi sia stato un incremento dell’1,4% nella popolazione maschile e dello 0,7% per le donne.
Il cancro è una patologia multifattoriale su base genetica, ma è un processo favorito da diversi fattori, quali stress ossidativo, radiazioni ionizzanti, molecole tossiche e infiammatorie nell’alimentazione, inquinanti ambientali, farmaci e sedentarietà.
Ogni tumore ha la sua origine da una cellula che ha perso il suo equilibrio. Nei tessuti del corpo umano, le cellule si dividono, si riproducono per far fronte alle necessità dell’organismo: sostituire cellule senescenti o morte, riparare tessuti danneggiati, far crescere tessuti e organi. Ogni cellula regola la sua esistenza in base a un delicato equilibrio tra segnali di proliferazione e segnali di morte. Le cellule di un tessuto comunicano tra di loro, cooperando nella prospettiva di rendere organi e apparati funzionali ed efficienti. Nelle cellule tumorali, per mutazioni genetiche, spesso sotto la continua azione di molecole infiammatorie, questo equilibrio si altera ed esse si riproducono in maniera incontrollata. Spesso in queste cellule si accumulano diverse e numerose mutazione e, talvolta, vengono meno anche i processi di riparazione del DNA. Le cellule vanno, così, incontro a una morte cellulare programmata. Altre volte, non funziona più neanche il processo di morte cellulare programmata, o apoptosi, e i processi di cancerogenesi non incontrano freni. I geni coinvolti nell’insorgenza dei tumori sono i geni oncogeni, gli oncosoppressori, i geni coinvolti nel suicidio cellulare o apoptosi, i geni coinvolti nella riparazione del DNA e altri ancora. Appare evidente dagli studi più recenti che la genesi del cancro sia collegata anche alle modifiche epigenetiche che agiscono sull’espressione dei geni, senza alterare la sequenza del DNA. I processi epigenetici sono influenzati dall’ambiente, dalla dieta, dagli inquinanti ambientali, dall’attività fisica e coinvolgono anche il microbioma intestinale.
Due eventi simultanei creano le condizioni favorevoli all’insorgenza del cancro:
1. uno stato di infiammazione cronica o di stress in un tessuto o nell’intero organismo;
2. un contemporaneo indebolimento del sistema immunitario che non ha la capacità di riconoscere le cellule “impazzite” e di neutralizzarle prima che inneschino processi dagli esiti irreversibili.
Le terapie proposte (chemio e radio) nei reparti oncologici, dalla medicina convenzionale, sembrano essere l’unica strada possibile, ma sappiamo bene quanti effetti collaterali diano in termini di debilitazione del sistema immunitario e dell’intero organismo. Le misure preventive di questi effetti riguardano esclusivamente l’assunzione di altri farmaci o integratori. Si può ben vedere quanto questo approccio faccia parte di una capillare e fitta rete di interessi che si autosostiene e si alimenta della paura dei pazienti.
Una correzione delle abitudini alimentari può essere non solo di supporto alle terapie – convenzionali e alternative -, rendendo meno debilitanti gli effetti dei farmaci, ma può disinfiammare l’organismo e rinvigorire le difese immunitarie. Può essere un’alleata indispensabile nel processo di guarigione.
Nella dieta per patologie oncologiche occorre limitare gli zuccheri semplici e gli amidi, evitare i cibi processati e industriali, fornire il giusto apporto di proteine e grassi. Si ricorda che non tutti i grassi sono dannosi e in uno dei precedenti articoli abbiamo ampiamente discusso sull’importanza dei grassi nell’alimentazione. Inoltre, è importante fornire, con gli alimenti e non con gli integratori, vitamine e minerali necessari al corretto svolgimento dei processi vitali, al sistema immunitario e all’equilibrio ormonale.
La vitamina A e i retinoidi, ad esempio, sono indispensabili per la regolazione della differenziazione e proliferazione cellulare, per la funzione immunitaria e per l’attivazione dei geni soppressori dei tumori.
La vitamina A è presente soprattutto negli alimenti di origine animale, principalmente nel fegato e nella milza, seguiti poi da latte e derivati (burro, soprattutto), olio di fegato di merluzzo e uova. Inoltre, i carotenoidi, da cui il nostro metabolismo ricava la vitamina A, sono presenti nei tessuti vegetali di colorazione giallo-arancione (zucca, patate dolci, pomodori, carote), ma anche nei broccoli e negli spinaci.
Di grande importanza è scegliere di alimentarsi secondo le caratteristiche del proprio sangue e del proprio sistema immunitario, quindi anche secondo le proprie caratteristiche genetiche. In questo, la dieta del gruppo sanguigno ci fornisce ottime indicazioni di base.
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[IMG: Breast Cancer Cell – SciencePhotoGallery]